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Accessibilità digitale: requisito obbligatorio per i siti internet delle grandi aziende private
11 luglio 2024

Accessibilità digitale: requisito obbligatorio per i siti internet delle grandi aziende private

-- Maria Letizia Serra, Content & Marketing Manager

Cos’è l’accessibilità web?

Secondo l’art. 2 della Legge Stanca l’accessibilità web è "la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari".

L'accessibilità digitale è il processo che rende fruibile e usabile qualsiasi dispositivo digitale alle persone con disabilità. Comunicazione digitale significa quindi anche inclusione nel rispetto della diversità.

Infatti, ci si è resi conto che con la rapida crescita dei servizi informativi digitali e web una parte della popolazione rischia di essere esclusa dai servizi di base sia pubblici che privati (eCommerce, Telemedicina, Online banking, Messaggistica, per citarne solo alcuni).

Si stima che 80 milioni di persone nella Unione Europea abbiano una qualche forma di disabilità e rappresentino quindi una parte della popolazione importante.

L’accessibilità digitale è un processo integrato che riguarda diversi ambiti: tecnologico, informatico, legale e di contenuto. Richiede quindi competenze specializzate e strumenti idonei a garantire un dialogo con le persone con disabilità. Servono dunque tecnologie assistive e configurazioni particolari.

Si tratta di un servizio che inserisce l’utente al centro e che ormai anche le aziende private non possono più ignorare, oltre al fatto che per quelle più grandi è diventato un requisito obbligatorio, così come per il settore pubblico.

Offrire ai propri clienti il servizio di Accessibilità significa impegnare le risorse in attività come audit, supporto, monitoraggio e aggiornamento continuo rispetto alle normative e ai loro requisiti annuali. Insomma, non ci si può improvvisare. Servono esperti competenti e certificati.

Il quadro normativo 

Il contesto normativo parte dagli standard WCAG, linee guida globali che definiscono i requisiti tecnici W3C per l’Accessibilità WEB, le Direttive EU, che indicano agli stati membri la direzione da intraprendere, gli standard tecnici da rispettare (EN 301 549), la legge Stanca in Italia (L.4/2004 e aggiornamenti), che è la norma nazionale sull’Accessibilità Digitale. Le disposizioni tecniche riguardo l’adempimento della Legge Stanca sono indicate nelle linee guida per l’accessibilità pubblicate da AgID (Agenzia per l'Italia digitale).

Con Decreto-Legge n. 76/2020 (convertito con modificazioni dalla Legge 11 settembre 2020, n. 120), il legislatore italiano ha esteso l’ambito di applicazione in materia di accessibilità anche ai soggetti privati, limitando però l’ambito di applicazione esclusivamente a quei privati che "offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a cinquecento milioni di euro".

Successivamente, l’Italia ha recepito la Direttiva EU 2019/882, nota come European Accessibility Act (EAA), con il Decreto Legislativo n.82 del 27 maggio 2022, entrato in vigore il 16 luglio 2022 e che ha esteso tale obbligo a tutte le aziende private stabilendo il 28 giugno 2025 come data ultima per l’adeguamento.

Le Linee guida AgID si applicano ai siti web, alle web app o alle applicazioni mobili, ma anche alla strumentazione hardware e al software a disposizione del dipendente con disabilità nonché alla sua postazione di lavoro, ai cosiddetti “documenti non web” ed ai servizi di supporto resi disponibile con gli strumenti informatici.

La violazione degli obblighi normativi può comportare l’erogazione di una sanzione amministrativa il cui importo può arrivare sino al 5% del fatturato dell’anno precedente.

I requisiti per il WEB 

I requisiti della Direttiva Europea EN 301549:2021 si applicano nei casi in cui i soggetti destinatari della norma eroghino i propri servizi o forniscano informazioni mediante applicazioni disponibili all’utenza generalista o sulla propria rete intranet o, ancora, su supporti utilizzabili anche su dispositivi non collegati in rete.

In questo caso, obiettivo dell’azienda è quello di raggiungere la conformità prevista dalle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG 2.1) che, di fatto, è coincidente con quanto previsto dalla stessa direttiva EU.

I requisiti si applicano a: 

  • documenti che sono pagine web;
  • documenti che sono incorporati nelle pagine web e che sono utilizzati nella rappresentazione o che sono destinati a essere rappresentati insieme alla pagina web in cui sono incorporati;
  • web app;
  • software incorporato nelle pagine web e utilizzato nella rappresentazione o destinato alla rappresentazione insieme alla pagina web in cui è incorporato.

È bene tenere a mente che le Linee Guida AgID ssi riferiscono ad ogni singola pagina web disponibile su un determinato sito, non al sito in quanto tale.

Le scadenze da rispettare per le aziende private

  1. ogni 23 settembre di ogni anno: i soggetti erogatori sono tenuti a depositare/pubblicare la dichiarazione di accessibilità AGiD;
  2. entro il 28 giugno 2025: le imprese private devono rendere il loro sito web accessibile.

Edisfera è partner di AccessiWay, leader in Italia sull’Accessibilità digitale. Grazie a questa collaborazione possiamo realizzare per i nostri clienti progetti personalizzati che consentano di rendere accessibili e conformi alla legge tutti i loro siti web e dispositivi digitali.

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