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Blog Edisfera

Cos’è il Dynamic Pricing?
17 febbraio 2017

Cos’è il Dynamic Pricing?

-- Maria Letizia Serra, Content & Marketing Manager

È il sistema del prezzo variabile (dynamic pricing) oggi diffuso nel turismo, soprattutto nei trasporti, nelle vacanze, nelle crociere e nel mondo alberghiero, ma che si sta estendendo anche al mondo degli eventi sportivi e dell’entertainment, come ad esempio il cinema.

Il dynamic pricing identifica e propone il prezzo di ogni biglietto in base alla domanda del mercato, ai risultati di vendita, alla propensione alla spesa dei clienti e alle oscillazioni di specifiche variabili, elaborate da algoritmi di intelligenza artificiale.

Applicare politiche di ticketing con prezzo variabile, attraverso lo sviluppo di una soluzione informatica di dynamic pricing consente di aumentare la clientela e il fatturato. Consente di riempire le strutture quando sono vuote attirando i clienti con prezzi vantaggiosi, e, nello stesso tempo, consente di massimizzare i ricavi mettendo in vendita a prezzi più alti i biglietti quando c’è più richiesta e affluenza.

Niente di nuovo sotto il sole. Si tratta della semplice applicazione pratica di quello che in economia aziendale è noto come “yield management”.

Con tale espressione ci si riferisce ad una serie di metodologie che rendono possibile la massimizzazione del rendimento attraverso l’utilizzo di modelli matematico-statistici, che ponderano e bilanciano convenientemente le peculiarità insite nella struttura produttiva con le esigenze espresse dai consumatori. Questa tecnica gestionale presuppone pertanto l’esistenza di una domanda governata da leggi probabilistiche gestibile attraverso una manovra sui prezzi associata ad adeguate tecniche di marketing.

Il dynamic pricing può quindi rappresentare un’importante leva di sviluppo per determinati settori, in quanto, diversificando il prezzo, intercetta le diverse esigenze dei possibili clienti.

Le aziende che utilizzano il dynamic pricing si affidano a sofisticati algoritmi che tengono conto non solo della domanda e dell'offerta ma anche dei prezzi praticati dalla concorrenza, delle previsioni meteo e delle informazioni che gli utenti lasciano sui social network.

Lo svantaggio, lato consumatore finale, è che, ad esempio durante il periodo estivo, si rischia di pagare cifre più alte del dovuto per un biglietto aereo o una camera in albergo.

In certi casi, l’utilizzo del dynamic pricing può trasformarsi da trasparente ad ingannevole.

In un articolo dello scorso anno, il Sole 24 Ore riporta l'allarme lanciato da Federprivacy, secondo cui i prezzi applicati da alcuni siti possono aumentare anche del 30% attraverso il dynamic pricing, con cui vengono profilati i comportamenti degli utenti utilizzando i cookies e altre tecnologie di web analytics, che permettono di determinare prezzi “su misura” in base al grado di interesse dei potenziali clienti.

Il nuovo Regolamento Ue 2016/679 permette questo genere di profilazione degli utenti solo con il loro esplicito consenso, mentre in certi casi le pratiche tariffarie dinamiche su internet possono essere ritenute sleali ai sensi della direttiva 2005/29/CE dalle autorità nazionali competenti, e in Italia l'Antitrust può comminare multe fino a 5 milioni di euro, mentre con il nuovo Regolamento Europeo il Garante per la Privacy potrà fare multe addirittura fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato dei contravventori.

In ogni caso, occorre che i consumatori online imparino a difendersi dalle pratiche tariffarie dinamiche scorrette, adottando alcune best practice per proteggere in primis la propria privacy sul web e poi per non pagare prezzi esorbitanti.

Ad esempio è utile:

1) cancellare spesso la cronologia di navigazione del browser

2) bloccare il consenso all'utilizzo dei cookies di terze parti

3) installare software di navigazione anonima 4) controllare se nelle condizioni di vendita c'è una garanzia sul prezzo pagato. 

Ricordiamo che in Italia circa il 34% dei vacanzieri (dati Istat) utilizza il web per prenotare voli aerei, pacchetti all inclusive e hotel.

Sempre secondo il Sole 24 ore, il fatturato annuo del mercato digitale del turismo vale 9,5 miliardi annui.