Il green marketing o marketing ecologico o marketing verde è il modo responsabile di commercializzare i vostri prodotti/servizi, utilizzando le nuove tecnologie (Internet in primis) e implementando strategie di promozione orientate alla conservazione e alla riduzione dei rifiuti.
La “rivoluzione verde” ha aperto nuove opportunità per il Marketing: il green marketing si lega necessariamente ai concetti di tutela dell’ambiente e di costruzione di un mondo sostenibile.
Seguendo l’evoluzione del “green” le aziende possono costruire nuovi vantaggi competitivi di carattere industriale, investendo in strategie basate su una dimensione “ECO” per ridurre i costi e per differenziare l’offerta.
Inoltre, i consumatori sono sempre più “attenti all’ambiente” e manifestano una propensione all’acquisto di prodotti o servizi “green”: anche pagando un premium price per questi beni.
Secondo esperti americani di Green Marketing “andare verso il verde” significa innanzitutto cambiare prospettiva: non ci si concentra più solo sul “vero e provato” ma anche sul più creativo “ proviamo qualcosa di diverso”.
L’utilizzo delle nuove tecnologie digitali è una pratica diffusa che va incontro alle esigenze di una green economy.
Blog, social network, e-newsletter e pubblicità online riportano in primo piano l’interesse umano e il passaparola e completano le strategie e gli strumenti del marketing tradizionale e virale, legati ai mezzi di comunicazione storici (stampa e tv).
Ma come si fa ad implementare una strategia di Green Marketing?
Il modo più semplice per iniziare è quello di fare un passo indietro ed eseguire una breve revisione green marketing del vostro business. Occorre individuare, infatti, quali opzioni orientate al green si possono mettere in campo.
Per creare quindi il vostro “GREEN MARKETING PLAN” potete seguire questa traccia generale:
- Fate un’analisi di mercato per stabilire i vostri “confini”
- Dove si posiziona la vostra azienda?
- Cosa fa la concorrenza?
- Segmentate la vostra offerta commerciale secondo il criterio di “Chi compra cosa”
- Che cosa hanno in comune i vostri clienti?
- State offrendo troppo?
- State cercando di essere “tutto per tutti”?
- Determinate il mercato del vostro prodotto/servizio
- Ha un prezzo appropriato?
- Costa in modo sufficiente?
- Costa troppo?
- Individuate e definite i messaggi “green” che vi contraddistinguono maggiormente
- Quali messaggi “verdi” volete trasmettere ai vostri clienti?
- Quale è il punto fondamentale dietro a questi messaggi?
- Sottolineate quali sono gli elementi “green” del vostro brand
- Quale è l’aspetto di green marketing che emerge in modo specifico nella vostra azienda?
- Come volete che i vostri clienti percepiscano le iniziative di green marketing?
- Determinate se il vostro sito web è in linea con i vostri obiettivi e target di green marketing:
- E’ aggiornato?
- Offre le ultime novità in campo tecnologico?
- Puoi gestirlo in prima persona?
- E’ sviluppato seguendo elevati standard tecnici?
- Puoi sfruttare tutti gli strumenti più recenti dei new media?
- Cosa si può cambiare?
- Allineate il vostro "piano di green marketing" con i vostri obiettivi globali di marketing e con il mercato di riferimento.
- Il vostro piano di green marketing sfrutta le nuove tecnologie?
- Determina le aree di promozione in cui puoi essere efficacemente green e creativo
a. Potete sfruttare il vostro impegno ad essere ecosostenibili per diffondere meglio il vostro messaggio?
b. Quali segmenti del mercato sono più propensi ad apprezzare i vostri sforzi “green”?
c. Quanti soldi si possono risparmiare?
d. Quanti soldi potete spostare dalle precedenti iniziative di marketing alle opportunità create dalle nuove strategie di green marketing?
- Create un piano per i feedback a.
- Come pensate di fare per avere feedback dalle vostre iniziative di green marketing?
- Che cosa intendete fare con i feedback una volta avuti?
E' importante segnalare che esiste anche un'altra faccia meno nobile del green marketing. Infatti, con così tanta attenzione al "green", molte aziende hanno cercato di sfruttarne l'onda commerciale con il lancio di iniziative verdi che erano in sostanza "greenwashing" o “verdi solo nella facciata”.
Questo accade principalmente quando le aziende spendono molto più denaro nella promozione e pubblicità del loro essere verdi, piuttosto che nell'investire risorse sulle pratiche realmente rispettose dell'ambiente.
Tuttavia, i consumatori sono sempre più informati della differenza tra "un verde reale" e " un verde fasullo" e le aziende che investono risorse in greenwashing rischiano di perdere troppo in termini di credibilità e PR quando vengono scoperte.
Secondo uno studio americano sul marketing ambientale i 6 peccati del greenwashing di cui si sono macchiate le aziende sono stati:
- Il peccato di creare risparmi energetici utilizzando però materiali elettronici pericolosi.
- Il peccato di dichiarare i propri prodotti biologici senza avere alcuna certificazione verificabile.
- Il peccato di essere vaghi, affermando ad esempio che i propri prodotti sono naturali al 100% quando in realtà contengono sostanze pericolose come l’arsenico e la formaldeide.
- Il peccato di essere irrilevanti, dichiarando di essere esenti da CFC (Clorofluorocarburi), anche se i CFC sono stati già dichiarati illegali 20 anni fa.
- Il peccato di falsificazione, fingendo di essere certificati da una norma ambientale riconosciuta a livello internazionale, come EcoLogo, Energy Star e Green Seal.
- Il peccato di sottolineare il “minore dei due mali”: promuovendo ad esempio “sigarette organiche” o "pesticidi amici dell’ambiente.